Censis: più internet e smartphone. E tra i social YouTube prevale su Facebook

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Gli italiani connessi sono passati dal 78,4% al 79,3% della popolazione, con una differenza positiva di quasi un punto percentuale in un anno

Cresce ancora l’utenza di internet in Italia. Una crescista costante. Si è passati dal 78,4% al 79,3% della popolazione, con una differenza positiva di quasi un punto percentuale in un anno. Inoltre: gli italiani che utilizzano gli smartphone salgono dal 73,8% al 75,7% (con una crescita dell’1,9%, quando ancora nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione). Quanto ai social network, i più popolari sono YouTube, utilizzato dal 56,7% degli italiani (ma il dato sale al 76,1% tra i 14-29enni), Facebook dal 55,2% (dal 60,3% dei giovani), Instagram dal 35,9% (dal 65,6% degli under 30). WhatsApp è utilizzato dal 71% degli italiani: il 3,5% in più in un anno (si arriva all’88,9% dei 30-44enni, ma si scende al 30,3% tra gli over 65). Sono i dati del 16esimo Rapporto Censis sulla comunicazione, promosso da Agi, Intesa Sanpaolo, Mediaset, Rai, Tv2000 e Wind Tre ed è presentato oggi a Roma presso la Sala Zuccari del Senato da Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, e discusso da Massimo Angelini, direttore Public Affairs, Internal & External Communication di Wind Tre, Salvatore Ippolito, amministratore delegato di Agi, Vincenzo Morgante, direttore di rete e delle testate giornalistiche di Tv2000, Roberto Nepote, direttore Marketing della Rai, Gina Nieri, consigliere di Amministrazione di Mediaset, e Giuseppe De Rita, presidente del Censis.

E’ detto anche che la spesa delle famiglie per i consumi mediatici tra il 2007 (l’ultimo anno prima dell’inizio della crisi) e il 2018 evidenzia come, mentre il valore dei consumi complessivi ha subito una drastica flessione, senza essere ancora tornato ai livelli pre-crisi (-2,0% in termini reali è il bilancio nel periodo considerato), le risorse impegnate per l’acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico hanno segnato anno dopo anno un vero e proprio boom, di fatto quadruplicando in valore (+298,9% nell’intero periodo, per un valore di oltre 7 miliardi di euro nell’ultimo anno). La spesa dedicata all’acquisto di computer e audiovisivi ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+64,7%), mentre i servizi di telefonia si sono assestati verso il basso per effetto di un riequilibrio tariffario (-16,0%, per un valore però di 16,8 miliardi di euro sborsati dalle famiglie italiane nell’ultimo anno). Per contro, la spesa per libri e giornali ha registrato un vero e proprio crollo nel decennio: -37,8%. Crollo che però si è arrestato nell’ultimo anno, quando c’è stato invece un rialzo del 2,5%.

Fonte: Repubblica.it

 

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